Skip to main content

Il dibattito attorno al salario minimo è strettamente riservato all’opposizione e alle dinamiche dei partiti che la compongono. La sinistra è chiaramente alla ricerca di una propria proposta politica da contrapporre a un esecutivo che sta procedendo in modo rapido, senza subire cali di consenso. Per il Governo, la proposta del salario minimo contiene il rischio di essere una scelta a ribasso. Per questo non lo riteniamo uno strumento adatto per migliorare i salari, soprattutto in una Nazione in cui la contrattazione collettiva rappresenta un valore. Ignorare questo punto significa abbandonare la via delle relazioni sindacali, favorendo un livellamento verso il basso degli stipendi. Il caro vita e il lavoro povero, per noi, si combattono in modo più efficace con la contrattazione di secondo livello, con il taglio del cuneo fiscale e la promozione di un welfare aziendale capace di rispondere alle esigenze dei lavoratori garantendone il benessere complessivo, anche in termini di vita familiare.