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Inconcepibile la decisione della maggioranza di Governo, in sede di conversione del dl fiscale, di assoggettare al regime Iva, come fossero enti commerciali, le realtà del terzo settore. Così si aggrediscono coloro che, anche durante la pandemia, in prima linea hanno colmato il vuoto di assistenza socio-sanitari da parte delle istituzioni. Da Governo dei migliori al Governo dei cinici delle tasse è un attimo. Come Fratelli d’Italia continueremo a batterci, come già fatto con il medesimo tentativo nell’ultima legge di bilancio dal Governo Conte, contro l’applicazione Iva agli enti del Terzo settore, per garantire un quadro stabile e ragionato sul piano tributario e per difendere il prezioso patrimonio di esperienze dell’associazionismo italiano, costituito da 300 mila organizzazioni, da un milione di operatori, da 5 milioni di volontari, che offrono risposte concrete sociali, sanitarie, educative e culturali a 30 milioni di cittadini italiani. Un patrimonio della solidarietà sociale italiano che va promosso non aggredito.